Trend primavera 2023: profumi all’iris

Stelo slanciato e una corolla che a seconda della specie va dal viola al blu, dal bianco al rosa, dall'arancione al giallo. L’iris deve il suo nome al termine greco che indica l’arcobaleno, nonché nome della dea messaggera dell’Olimpo, ed è un fiore elegante e maestoso che in primavera impreziosisce da sempre i campi delle colline intorno a Firenze. Non è un caso che compaia nello stemma della città, così come sui primi fiorini. Secondo una leggenda, quando nel I secolo a.C. i Romani giunsero a fondare una loro colonia nelle campagne dove sarebbe sorta Firenze, trovarono l’area ricoperta di iris in piena fioritura. Da qui il nome dato alla nuova città romana, Florentia.

L’iris è da sempre profondamente legato a Firenze, così come alla storia della profumeria contemporanea che proprio qui ha mosso i suoi primi passi: si dice che il profumo all’iris realizzato dai frati domenicani del convento di Santa Maria Novella fosse il preferito da Caterina de’ Medici, la quale portò con sé i segreti di quella essenza odorosa e dell’antica tradizione profumiera fiorentina quando nel 1533 si stabilì in Francia per sposare il futuro re Enrico II di Valois. In effetti l’iris è uno dei più antichi ingredienti usati nell'arte della profumeria, così come nella cosmesi: la polvere dell’iris, o più precisamente quella ottenuta dal suo rizoma, veniva utilizzata per le parrucche, nelle prime ciprie e in altri prodotti di bellezza. Per ricreare la stessa profumazione cipriata, ancora oggi il rizoma finemente polverizzato viene impiegato per profumare talchi e ciprie, nonché dentifrici e sacchetti per la biancheria.

Due sono le specie di riferimento per la profumeria: l’iris pallida e l’iris germanica. Nel corso del XVIII secolo la coltivazione di questo fiore - e in particolare di una variante della germanica, l’iris florentina - cominciò ad espandersi in Italia, soprattutto nelle aree intorno a Firenze, guadagnando una certa fama per il suo profumo. Da sempre ritenuta di notevole pregio, a metà del 1800 l’iris florentina cominciò ad essere rimpiazzata dall’iris pallida, varietà che garantiva una resa maggiore. Sebbene oggi si coltivi principalmente in Francia, Marocco e Cina, gli esemplari più pregiati di iris pallida provengono ancora da Firenze, in particolare dalla zona di San Polo in Chianti.

Come anticipato, in profumeria la materia prima impiegata nelle composizioni olfattive non si ottiene da parti del fiore come petali o foglie ma dai rizomi, ovvero i germogli sotterranei tipici delle piante acquatiche e delle felci. È in essi che risiedono gli ironi, molecole responsabili del sentore intenso che caratterizza l’iris. Per ottenere 2 litri di olio essenziale occorrono 1.000 Kg di rizoma, questo spiega perché l’iris sia considerato una materia prima così preziosa per la profumeria.

Come se non bastasse, il processo di estrazione è complesso e minuzioso, e prevede che i rizomi siano tenuti sotto terra per almeno tre anni prima di procedere alla loro raccolta, che avviene tra luglio e settembre. Una volta raccolti, i fiori vengono separati dai rizomi e questi ultimi ripuliti e lasciati ad asciugare per altri tre anni: in questo modo si consente la formazione degli ironi, ed è proprio la loro presenza e quantità a decretare la qualità e la pregevolezza dell’estratto finale. I rizomi essiccati vengono poi polverizzati, e attraverso un processo di distillazione si ottiene infine una sostanza denominata burro, che non è altro che olio essenziale solidificato.

Il risultato di queste lavorazioni è un’essenza dal profumo complesso ma delicato, tra i più raffinati della profumeria. La particolarità dell’iris è che, come materia prima, è caratterizzata da un sentore cipriato e terrosso più che floreale. Le sue note polverose e quasi legnose rendono i profumi all’iris unici ed iconici, con un sillage senza tempo. Una vellutata freschezza per fragranze particolarmente ideali come profumo primaverile ed estivo.

In quanto casa di profumeria che si dedica alla produzione di fragranze uniche seguendo la tradizione profumiera fiorentina, nella collezione di Aquaflor non poteva mancare una fragranza che celebrasse il fiore più iconico della città. Con Giardino di Boboli, profumazione per ambiente nata dalla collaborazione tra Galleria degli Uffizi e Aquaflor, abbiamo voluto comporre una fragranza dedicata al celebre parco di Palazzo Pitti, dipingendone un ritratto olfattivo che ne ricreasse i profumi.

Una passeggiata che va dagli agrumi della Limonaia ai vialetti di bosco con la loro nota verde penetrante; nell’ “Isolotto” troveremo un’importante collezione di rose, passeggeremo tra gli iris in fiore e infine, presso il giardino di Annalena, ci lasceremo inebriare dal profumo del Gelsomino del Granduca. Un viaggio intimo, che attraverso l’arte e la natura ci mette in contatto con le nostre emozioni.

SCOPRI GIARDINO DI BOBOLI