Speciale primavera: il fiore d’arancio

Delicati, candidi e fragranti, i fiori d’arancio sono tradizionalmente associati al matrimonio come simbolo di purezza e bellezza della novella sposa. La loro fragranza delicata e rilassante ha proprietà lenitive e sedative, tanto da essere stata la preferita da Luigi XIV in quanto costituiva l’unico profumo tollerabile durante i suoi frequenti mal di testa: si dice che il Re fosse solito far spruzzare l’essenza di fiori d’arancio nei suoi appartamenti, e aggiungerne l’aroma nelle sue bevande.

Anche conosciuto con il nome di zagara, termine che deriva dall’arabo “zahr” e significa genericamente “fiore”, il fiore d’arancio si utilizza per produrre essenze aromatiche impiegate nella pasticceria mediorientale e del sud Italia, oltre che in profumeria e nella cosmesi. In particolare, sono i fiori dell’arancio amaro ad essere preferiti nelle varie lavorazioni, in quanto maggiormente aromatici.

L’arancio è un albero molto prezioso per la profumeria perché è una delle poche piante che consente di utilizzare varie sue parti per la produzione di materie prime odorose: dalla buccia delle arance si ottiene l’olio essenziale di arancio amaro, da rami e foglie l'essenza di petitgrain e dai fiori il neroli e l’assoluta di fiori d’arancio. Originario della Cina, nel IX secolo l’arancio amaro giunse in Europa con gli Arabi attraverso la Spagna, trovando nei paesi del Mediterraneo (e in particolare nel sud della Spagna, sud Italia, sud della Francia e in alcune aree del nord Africa) un clima ideale in cui crescere ed essere coltivato.

Oggi la maggior parte della produzione di arancio amaro avviene in Marocco e Tunisia. I fiori vengono raccolti a mano tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, un lavoro minuzioso dove ogni gesto viene svolto con la massima precisione. I fiori raccolti devono poi essere trattati entro 24 ore dalla raccolta.

Per ricavare il principio odoroso impiegato in profumeria, il fiore d’arancio può essere sottoposto a due processi di estrazione: dalla distillazione a vapore si ottiene l’essenza di fiori d’arancio, chiamata anche neroli in onore della principessa di Nerola, la quale amava utilizzarla per profumare i suoi guanti. Il neroli è caratterizzato da un profilo aromatico molto fresco e leggermente amarognolo, con note agrumate lievemente floreali. Dall’estrazione dei fiori in solvente invece si ottiene una parte odorosa maggiormente “cerosa” e persistente, l’assoluta: in questo caso il profilo aromatico è molto diverso, con note floreali e mielate, quasi narcotiche.

Il fiore d’arancio è protagonista di una fragranza per la persona che evoca tutto il sole della Sicilia e il profumo inebriante di zagara a maggio. L’apertura di Zagaria è quella tipica delle colonie, un tripudio di arancio, mandarino e limone, dall’eleganza classica e signorile.

Gli agrumi avvolgono con le loro note fresche e vibranti, rigeneranti; il neroli, così profumato, caratterizza la composizione svelando un leggero retrogusto dolceamaro. Le note di fondo rivelano un legno di cedro che, in accordo con il patchouli, chiude l’insieme con ricercata profondità.

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Ad Aquaflor amiamo farci ispirare da ricordi e suggestioni di viaggi e luoghi lontani: nella fragranza ambiente Neroli abbiamo racchiuso tutti i sentori che sublimano l’essenza dell’Andalusia, il suo essere luogo di contaminazione culturale tra Oriente ed Occidente.

Una fragranza costruita intrecciando il profumo dei fiori dell’arancio amaro con un inaspettato accordo di incenso e mirra. Una creazione magnetica e fragrante, fresca e al tempo stesso delicatamente calda e seducente, che dona pura energia a qualsiasi zona giorno che arreda. Da posizionare magari in ingresso, proprio per dare il benvenuto.

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