Mood autunnale: le fragranze alla violetta

Strettamente legata alla storia della profumeria, ed in particolare allo sviluppo dell’industria profumiera di Parma, la violetta è caratterizzata da un delicato ed elegante profumo che conferisce a questo fiore un fascino senza tempo. Conosciuta in tutto il bacino del Mediterraneo sin dall’antichità, protagonista di miti e credenze, è solo agli inizi del diciannovesimo secolo che la violetta raggiunse una certa fama. Il fiore infatti era molto amato da Napoleone, e ancor più dalla sua seconda moglie Maria Luigia d’Austria, tanto che quando nel 1816 l’Imperatrice divenne Duchessa di Parma fece impiantare una coltivazione di violette che presero il nome della città e ne diventarono ben presto un simbolo.

Con la Duchessa di Parma la violetta diventa emblema di purezza e umiltà: per omaggiarla, il fiore comincia ad essere utilizzato come ornamento a palazzo, compare come decorazione su oggetti di uso quotidiano e viene ricamato sui suoi abiti, mentre il viola diventa il colore delle divise dei valletti e degli abiti dei cortigiani. In quel periodo i frati del Convento dell’Annunciata di Parma, incoraggiati e sostenuti nelle loro ricerche dalla Duchessa stessa, riuscirono a ottenere dal fiore e dalle foglie di violetta un’essenza che fu utilizzata per realizzare un profumo ad uso esclusivo di Maria Luigia. La ricetta della fragranza rimase segreta fino al 1870, quando Ludovico Borsari raccolse l’eredità dei frati e ne fece una produzione destinata a un pubblico più vasto: con la Violetta di Parma nasceva così la prima grande industria italiana di profumi.

Sebbene dalle foglie della violetta sia possibile estrarre un’assoluta, il profilo aromatico di questo materiale non riesce a conservare i sentori tipici del fiore ma si caratterizza per un aroma erbaceo e foglioso che ricorda il cetriolo e che viene spesso usato nelle fragranze maschili. Il caratteristico profumo di violetta è invece ottenuto attraverso un processo di sintesi che utilizza degli isolati naturali detti iononi, molecole scoperte nel 1893 dai chimici tedeschi Tiemann e Krüger. Da allora l’alfa e il beta ionone sono utilizzate per riprodurre il delicato ed elegante sentore della violetta, ma anche quello dell’iris: come l’iris infatti, anche il profilo aromatico della violetta non fa parte delle note floreali ma rientra in quelle cipriate, poudrè.

La delicatezza e l’eleganza della violetta si ritrova in Tzigana, profumo Aquaflor che fa parte della collezione dei Nobili. Pompelmo e pepe rosa aprono la fragranza con le loro note avvolgenti e calde. Un cuore fiorito, le assolute più preziose di narciso, gelsomino e rosa si rivelano nel massimo del loro splendore e seducono l’olfatto con magnetismo. L’impalpabile retrogusto dolce svela le note di eliotropio e vaniglia, tutto accentuato dall’inconfondibile tocco cipriato dei semi di ambretta.

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